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Nella città di Brescia tutti noi bresciani ci riconosciamo. Brescia è la nostra città, il capoluogo verso cui convergono non solo le strade principali e gli interessi di una vasta provincia, ma anche le esperienze e il vissuto di ciascuno di noi. Le diversità dei nostri campanili e delle nostre inflessioni dialettali a Brescia diventano patrimonio comune, sintesi espressiva della brescianità. Per questo abbiamo voluto Brescia come unico riferimento nella denominazione della nostra banca locale, la “Banca di Credito Cooperativo di Brescia”. Perché ogni bresciano potesse sentirla come la sua banca, la banca della sua città, del suo territorio, della sua gente.

Le immagini di “Bresciastorica” fanno riaffiorare ricordi, suscitano curiosità, generano stupore e interesse. Ci regalano l’emozione di riandare al passato, di vedere oggi con gli occhi di allora, senza distinguere se eravamo già nati oppure no. E’ un viaggio nel tempo che non ci lascia indifferenti. Le immagini scorrono e i confronti tra l’allora e l’adesso sono inevitabili, e non solo sul piano urbanistico. Riandare con le immagini al passato è un po’ come rileggere la nostra storia, la nostra vita. Ci obbliga a ragionare sullo scorrere del tempo, su ciò che muta e ciò che si mantiene uguale, sul nuovo che avanza e sull’esistente che si trasforma o che scompare. E sul futuro, che vorremmo non ripetesse gli errori del passato e si mantenesse fedele ai valori che non cambiano.

Sono immagini e riflessioni che si muovono in parallelo con la storia ultracentenaria del “Credito Cooperativo di Brescia”.

È nello scenario rievocato dal sito che la nostra banca ha mosso i suoi primi passi. Alla fine del 1800 le iniziative sociali cattoliche si moltiplicano sulla scia del fermento provocato dalla lettera-enciclica “Rerum novarum” di Papa Leone XIII. Di fronte alla crisi dell’agricoltura e all’usura dilagante le cooperative di credito sono le istituzioni più necessarie ma anche le più difficili da realizzare. Oltre all’onestà e alla competenza è richiesta la fiducia reciproca fra tutti i soci chiamati a rispondere illimitatamente delle obbligazioni assunte dalla banca. Anche per questi motivi i promotori sono prevalentemente parroci  e curati dei paesi di campagna.

È in questo contesto che la nostra cooperativa di credito nasce e affonda le proprie radici.

Sorta con l’intento di migliorare le condizioni morali e materiali dei soci e degli appartenenti alle comunità locali mediante l’esercizio del credito, la “Banca di Credito Cooperativo di Brescia” ha accompagnato le speranze e le angosce che hanno attraversato le nostre comunità durante l’intero ventesimo secolo. È stato un cammino non facile, caratterizzato da risultati incoraggianti e da difficoltà che uomini ricchi di passione e di impegno hanno saputo conseguire e superare contribuendo a realizzare e consolidare un’impresa sociale che, resa immune dalla brama della speculazione privata e democraticamente gestita, ha favorito la crescita non solo economica delle comunità locali in cui ha operato.

Osservare le immagini di “Bresciastorica” ci invita a scoprire quanto di allora sia oggi rimasto e a comprendere che cosa sia giusto tutelare e valorizzare.

È come ripercorrere il passato della nostra Banca, che ci porta necessariamente a misurare la nostra fedeltà di oggi ai valori originari incardinati sulla solidarietà e sull’aiuto reciproco, e a protenderci verso il futuro con la consapevolezza di dover salvaguardare e rinforzare un patrimonio da tramandare nel tempo senza svalutarne l’essenza e l’originalità.

Un obiettivo comune alla banca e alle comunità bresciane in cui la banca è presente.

Una caratteristica che rende il “Credito Cooperativo di Brescia” una banca locale e diversa.

Ennio Zanni

presidente BCC Banca Credito Cooperativo di Brescia